giovedì 20 febbraio 2014

Momento di riflessione...


Anche su Marte c'è una Ziqqurat?

ZIQQURAT SU MARTE?
Incredibile a dirsi ma è la pura verità. La sensazionale scoperta è opera non del solito ricercatore americano o straniero, ma di Ennio Piccaluga, studioso italiano, direttore della rivista Area di Confine e grande esperto del Pianeta Rosso, nonché autore del best-seller Ossimoro Marte. Vedere per credere. Le fotografie allegate sono fin troppo eloquenti. No, non siamo sulla Terra, ma proprio sul Pianeta Rosso. Il particolare di una foto  scattata dalla sonda spaziale europea Mars Express nel 2004, mostra quella che indiscutibilmente sembra essere una ziqqurat, proprio uno di quegli edifici descritti sulle tavolette sumere e che, secondo le stesse tavolette, davano riparo agli Anunnaki anche su Marte. In molti si chiederanno come mai queste immagini siano state rese pubbliche solo adesso, ma gli appassionati già conoscono questa sconvolgente realtà dal 2006, anno di pubblicazione di Ossimoro Marte. Ma è giunta l’ora che tutto ciò  diventi di dominio pubblico. Su Marte c’è stata, e forse c’è tutt’ora, vita intelligente. Secondo un calcolo delle probabilità, è impossibile una simile combinazione di elementi, la natura non può fare simili scherzi. La ricostruzione fatta da Patsy Nicholas Di Falco, che ha graficamente “eliminato la polvere” accumulatasi sul monumento marziano, rispettando rigorosamente le luci e le ombre, effettuando non solo un disegno, ma un vero e proprio studio che riproduce esattamente la realtà sotto la polvere dei millenni. Nelle immagini che, si ripete, sono reali, si nota la presenza di una torretta e di sette gradoni proprio come nelle ziqqurat terrestri. Altri indizi di chiara artificialità sono il cratere quadrato che si vede molto bene in alto a destra (i meteoriti non scavano crateri quadrati). Siccome è situato vicinissimo alla ziqqurat, è probabile che da lì sia stato estratto proprio il materiale per costruire il monumento. Gli enti spaziali forse non vogliono che la notizia trapeli. A conferma di ciò, citiamo il caso del dipendente dell’Ente Spaziale Europeo licenziato nel 2004 per  aver osato  affermare che le strutture osservate in alcune foto scattate su Marte dalle sonde spaziali non erano naturali, ma costruite da “marziani”. Come per il fenomeno UFO, la gente deve essere tenuta all’oscuro di tutto, forse perché molti potrebbero rimanere scioccati  nel sapere della presenza di altri esseri evoluti oltre all’uomo. Ma è solo questione di tempo. Il grande pubblico ne saprà molto di più leggendo il numero di Aprile di “Area di Confine”, la rivista mensile diretta proprio da Piccaluga, dedicata a questi temi, alle scienze, agli Ufo ed alle cosiddette materie di confine e che in diversi numeri ha già trattato di queste scottanti rivelazioni. Ma la bomba esploderà  anche in TV tra pochissimo  quando andrà in onda la puntata di Voyager che Piccaluga ha già registrato, dedicata proprio alle rivelazioni di Ossimoro Marte. Era ora che ciò avvenisse, il grande pubblico deve sapere, perché lo ziqqurat non è altro che un piccolo antipasto della sconvolgente realtà che c’è sul Pianeta Posso. Questo non  è che l’inizio e nei prossimi giorni se ne vedranno delle belle anche su internet, sperando che qualcuno non provi a  fermare la verità perché, non c’è dubbio, la storia così come la conosciamo, dovrà forse essere  riscritta.

fonte: http://www.ufoonline.it

venerdì 14 febbraio 2014

San Valentino... Festa degli innamorati?!


 


Non c’è nessun’altra ricorrenza del calendario della Chiesa Cattolica così snaturata dalla sua origine religiosa, così depauperata del suo significato originale. La stessa Chiesa Cattolica ha tolto dal suo calendario San Valentino, ritenendolo non essenziale ai fini religiosi. Il 14 febbraio, data della festa, ha ormai un carattere esclusivamente consumistico, definita “la festa degli innamorati”, con relativo bombardamento pubblicitario. Nemmeno tra di loro però, ha un richiamo universale, in quanto da molti viene considerata di una banalità nonché inutilità eccezionale, il dedicare un giorno al loro “amore”. Il vero San Valentino, era vescovo e patrono della città di Terni, e fu decapitato nel 273 a Roma, all’epoca della persecuzione dell’imperatore Aureliano. Su di lui abbiamo informazioni molto scarse; sembra, secondo alcuni antichi documenti, ma di dubbia attendibilità, che fosse conosciuto come taumaturgo, cioè capace di compiere miracoli. Per questo venne chiamato a Roma dal filosofo Cratone per far guarire il figlio affetto pare da una malattia che ne limitava notevolmente la mobilità. Il santo promise la guarigione se tutta la famiglia si fosse convertita. Ambedue le cose si verificarono puntualmente e la sua fama crebbe tanto che il santo fu imprigionato e torturato nel tentativo di fargli abiurare la sua fede. Dopo la decapitazione, alcuni allievi di Cratone, anch’essi convertiti, portarono il corpo del santo a Terni, e li lo seppellirono. Col tempo si creò confusione e a questa data si cominciò a commemorare anche un altro Valentino, che però non era mai stato canonizzato, ma era solo un benefattore, vissuto anche lui nel III secolo, e venne confuso col vero santo. Come si può notare, in questa leggenda non c’è alcunchè che riguardi gli innamorati. L’associazione del santo agli innamorati si deve semplicemente al fatto che quando venne diffuso il suo culto, in quella data era molto vicino l’inizio della primavera nel calendario giuliano in uso all’epoca; si sa infatti che la primavera è la stagione del risveglio dell’attività amorosa negli animali. Fiorirono così ulteriori leggende che posero una sorta di stigma sul santo come protettore degli innamorati. Tante sono le varianti del significato e le origini di questa festa: una leggenda, ad esempio, narra che il santo era solito offrire un fiore colto dal suo giardino alle giovani coppie che vi transitavano davanti e un giorno una coppia volle sposarsi con la benedizione di Valentino. Da allora molte altre coppie fecero altrettanto innalzando, nel corso dei secoli, San Valentino come patrono di tutti gli innamorati.

fonte: http://www.mitiemisteri.it

sabato 8 febbraio 2014

...fiero di essere italiano!?

GELA

Non paga 37 mila euro di tasse e l'azienda fallisce. Ma lo Stato gli deve un milione di euro

Dopo tre mesi di sciopero della fame, l'imprenditore edile interrompe l'estrema protesta: «La mia salute è compromessa»

L'imprenditore di Gela Emilio Missuto, 39 anniL'imprenditore di Gela Emilio Missuto, 39 anni

Emilio Missuto, 39 anni, è un imprenditore edile di Gela. La sua azienda fallisce e Emilio non ci sta: «Non ho pagato 37 mila euro di tasse, ma lo Stato mi deve un milione di euro per lavori realizzati, fatturati e mai liquidati». Così, tre mesi fa, Missuto inizia lo sciopero della fame per protestare contro i mancati pagamenti. Dopo oltre novanta giorni di digiuno, e trenta chili persi, l'imprenditore siciliano non ce la fa più e decide di interrompere la sua protesta, anche a seguito della mediazione del prefetto di Caltanissetta, Carmine Valente.

«PROTESTA DISPERATA» - L'uomo, il 18 aprile scorso dà il via alla disperata protesta, posizionando una tenda davanti al palazzo di giustizia di Gela. Nelle sue parole la rabbia «contro uno Stato che esige puntualità nel pagamento delle tasse, ma lascia trascorrere anni per pagare i fornitori, riducendoli sul lastrico». Alla fine la decisione di interrompere lo sciopero della fame anche perchè, ha spiegato Missuto, «le mie condizioni di salute non mi permettono di andare oltre». L'imprenditore ha raccontato ai cronisti che il tribunale di Gela ha dichiarato il fallimento della sua azienda - che lo ha costretto a licenziare i 50 dipendenti - perchè non è stato in grado di pagare tasse e contributi per 37 mila euro, senza tener conto che a Carbonia, in Sardegna, è in corso un lungo contenzioso che «mi vede creditore di un milione di euro per lavori pubblici già realizzati, fatturati ma mai liquidati». L'imprenditore gelese vanta crediti anche dal Comune di Niscemi, per un investimento realizzato nell'ambito del Patto Territoriale.
fonte: http://www.corriere.it